Domande frequenti

Qui trovi risposte veloci su diversi argomenti che interessano chi lavora nel settore edile. Se non trovi l’informazione che cerchi, puoi metterti in contatto diretto con noi: qui trovi i nostri recapiti.

L’Assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. Nasce per rendere più semplice, trasparente e inclusivo il nostro sistema nazionale di sostegno alle famiglie. Viene definito universale perché sostituisce gran parte dei supporti utilizzati fino al 2021, come il premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani), l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfani, l’assegno di natalità (Bonus bebè), le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

Il 15 dicembre l'INPS ha rilasciato qui nuove indicazioni operative per l'assegno Unico e Universale 2023. 

Noi, in collaborazione con Caf e Patronato Inas, possiamo aiutarti.

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Il settore dell’edilizia attraversa una fase di cambiamento profondo e veloce.

Una delle innovazioni più pervasive è il BIM, Building Information Modeling. In pratica il BIM è una modalità di progettazione che integra il disegno tridimensionale dell’edificio con tutte le informazioni tecniche riguardanti i diversi elementi che compongono l’edificio (finestre, muri, solai, …). Fornisce, per esempio, non solo il disegno dei muri, ma anche spessore e altezza, dati sull’isolamento acustico e termico, fino a tracciare l’intero ciclo di vita previsto dai diversi elementi, dalla costruzione alla manutenzione.

II BIM assicura una grande accuratezza, include soluzioni di sostenibilità e sicurezza. E soprattutto permette la condivisione di informazioni e dettagli importanti tra le numerose parti interessate. 

Questo modo di lavorare prevede strumenti digitali evoluti, piattaforme condivise, strumenti di realtà aumentata e nuove figure professionali: BIM Specialist, BIM Coordinator e BIM Manager. Ma l’evoluzione non riguarda solo gli specialisti. Tutte le persone che lavorano nel cantiere entrano in processi più integrati e connessi, ampliando le proprie competenze e cambiando il proprio modo di lavorare. 

Indietro non si torna: da gennaio 2025 l’introduzione del BIM negli appalti pubblici sarà obbligatoria, anche per opere di valore inferiore a un milione di euro.

Oltre a fornire ai chi lavora nell’edilizia  le prestazioni previste dal Contratto Nazionale e Provinciale (Ferie, Gratifica Festività Natalizia, Integrazione Malattia, Anzianità Professionale Edile, Sanedil), le Casse Edili supportano studenti lavoratori  e figli di lavoratori iscritti con assegni e borse di studio. 

Il supporto riguarda chi frequenta corsi diurni o serali in scuole medie inferiori o superiori e corsi di laurea di primo e secondo livello.

In Italia ci sono 120 Casse Edili, presenti nelle diverse province. Ognuna è finanziata dagli imprenditori e dai lavoratori (con una percentuale sulla retribuzione mensile).  Servizi, scadenze e requisiti per ottenere assegni e borse di studio sono diversi da provincia a provincia. 

Vuoi sapere se hai i requisiti per concorrere? Vuoi presentare domanda? Parlane con l’operatore della tua zona, oppure contattaci.

Le prestazioni che le Casse Edili offrono sono di due tipologie: contrattuali, cioè che derivano dal Contratto Collettivo Nazionale, ed extracontrattuali, legate alla contrattazione integrativa territoriale, che quindi possono essere differenti sui diversi territori.

Sono prestazioni contrattuali:

  • la gratifica natalizia e le ferie (GNF), erogate generalmente a luglio e a dicembre
  • l’anzianità professionale edile (APE), erogata generalmente a maggio
  • il rimborso malattia ed infortuni

Le Assistenze sanitarie (accesso a prestazioni sanitarie in strutture convenzionate e rimborso di spese sanitarie) sono erogate direttamente dal Fondo Sanedil, come stabilito dal Contratto Nazionale. 

Le Prestazioni extracontrattuali sono erogate dalle Casse Edili in base ad accordi territoriali (contrattazione territoriale) e alle compatibilità di bilancio della Cassa. E’ il Comitato di gestione, composto dalle parti sociali, a stabilire le misure, il numero e i parametri di accesso a questo tipo di prestazioni. 

Tra le prestazioni extracontrattuali ci sono:

  • Assistenze sanitarie (a integrazione di quelle previste da Sanedil)
  • Sussidi diretti o indiretti (ad esempio ai familiari) erogati in particolari situazioni, come l’acquisto della prima casa, il matrimonio o la nascita di un figlio, oppure nel caso di morte del lavoratore o di un familiare a carico
  • Copertura assicurativa di tutti i dipendenti delle imprese iscritte alle Casse Edili per gli infortuni sul lavoro e gli interventi chirurgici e, in alcuni casi, per infortuni extraprofessionali e invalidità permanenti
  • Soggiorni  per i lavoratori e i loro familiari
  • Assistenza allo studio (borse di studio e buoni per l’acquisto di libri), sia per i lavoratori studenti che per i figli dei lavoratori
  • Premio Giovani (prestazione di ingresso per i giovani nel settore edile).

Dumping in inglese vuol dire scarico, riversamento. Parliamo di dumping contrattuale quando un’impresa che svolge un’attività tipicamente edile applica invece un contratto meno oneroso, come quello dei florovivaisti o dei servizi, e così riesce a risparmiare sul costo del lavoro. Il dumping è una pratica scorretta che danneggia tutti. Innanzitutto danneggia i lavoratori assunti che ricevono versamenti e accantonamenti più bassi, non hanno la formazione e la tutela in cantiere a cui hanno diritto, e quando non lavorano a causa del maltempo non guadagnano. 

In più danneggia tutta la categoria, perché non contribuisce alla cassa edile, l’ente di mutualità e assistenza che accantona mensilmente i ratei di tredicesima e quattordicesima, il premio di anzianità professionale e le altre prestazioni per i lavoratori edili e i loro familiari. 

Danneggia anche le aziende oneste, che applicano il contratto edile e si trovano a competere con una concorrenza scorretta.  Lo stato è anch’esso parte lesa, perché INPS e INAIL ricevono entrate inferiori a quanto dovuto.

Cosa si può fare contro il dumping? È necessario che Sindacati ed Enti bilaterali, in sinergia con l’Ispettorato del lavoro, intensifichino i controlli e mettano a fattor comune le informazioni di cui dispongono. 

Hai dubbi sul tuo contratto? Vuoi saperne di più?  Parlane con l’operatore FilcaCisl del tuo territorio, oppure contattaci.

Il DURC - Documento Unico di Regolarità Contributiva - nasce in Umbria, alla vigilia della ricostruzione post terremoto del 1997, in un periodo buio di morti e infortuni gravi nei cantieri. Nasce dalla volontà delle forze sindacali, in particolare da un’intuizione  di Filca Cisl,  delle associazioni dei datori di lavoro e dei politici della Regione. L’intento comune è contrastare il lavoro nero e dare concretezza al principio di legalità attraverso un documento unico, che certifica la regolarità  dell’impresa nel versamento dei contributi Inail, Inps e Cassa Edile. Nel 2005 il DURC diventa legge nazionale. 

Il DURC è obbligatorio per tutti gli appalti e subappalti di lavori pubblici, per i lavori privati soggetti al rilascio della concessione edilizia o alla DIA (Dichiarazione Inizio Attività), per le attestazioni SOA (Società Organismo di Accreditamento). Viene emesso dalla Cassa Edile della provincia in cui ha sede l‘impresa o -  solo per i SAL (Stati di Avanzamento Lavori) e le liquidazioni finali -  della provincia in cui si eseguono i lavori. 

Può essere richiesto dalle imprese (direttamente o attraverso consulenti o Associazioni), dagli enti pubblici appaltanti, dalle SOA e prevede verifiche incrociate da parte di Inail, Inps e Cassa Edile. Tranne che per i SAL e le liquidazioni finali, la verifica della regolarità dell‘impresa viene fatta su tutte le 119 Casse Edili presenti sul territorio nazionale, utilizzando un‘apposita Banca Dati.

Il DURC viene emesso solo se tutti gli obblighi legislativi e contrattuali sono stati assolti e permette all’impresa di svolgere le proprie attività e di accedere a benefici fiscali e contributivi.

Se invece anche uno solo dei tre enti (Inail, Inps e Cassa Edile) evidenzia irregolarità,  il DURC risulta negativo. In questo caso l’impresa  perde l’appalto vinto, non può stipulare nuovi contratti di appalto o subappalto, non ha diritto al pagamento dei SAL o delle liquidazioni finali, subisce la sospensione della concessione edilizia o della DIA e non riceve l‘attestazione da parte delle SOA.  Oltre a questo, subisce azioni di recupero del credito da parte degli enti.

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Il Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) di congruità è una nuova procedura di verifica sui cantieri, obbligatoria dal 1° novembre 2021. 

Serve a verificare che il numero e il tipo di di lavoratori impiegati sia proporzionale al lavoro da svolgere, portando così alla luce eventuali casi di lavoro nero o dumping contrattuale. Il nuovo sistema si applica a tutti i lavori pubblici e privati di importo complessivo pari o superiore a 70mila euro. Non si applica invece alla ricostruzione nelle aree colpite dagli eventi sismici del 2016, dove restano in vigore ordinanze specifiche.

Le verifiche di congruità si basano sugli indici minimi di congruità contenuti nel decreto, e tengono anche conto delle informazioni che l’impresa ha fornito alla Cassa Edile sul valore complessivo dell’opera, il valore dei lavori edili previsti, la committenza ed eventuali imprese subappaltatrici e sub-affidatarie.

Nei casi in cui dal controllo emergono incongruità, la Cassa Edile invita l’impresa alla regolarizzazione entro 15 giorni. Se l’impresa non si mette in regola, viene iscritta nella banca dati delle imprese irregolari. Viene accettato un margine di tolleranza del 5%, se opportunamente giustificato dal direttore dei lavori.

La Commissione nazionale paritetica per le Casse Edili gestisce le richieste e il rilascio delle verifiche di congruità su una piattaforma digitale dedicata. Qui è disponibile anche la guida che spiega alle imprese  e ai lavoratori autonomi come registrarsi e come inserire le informazioni necessarie al rilascio del Durc di congruità.

Il Fondo Pensione garantisce ai lavoratori una pensione complementare, che si affianca a quella erogata dagli enti previdenziali obbligatori (previdenza di primo pilastro).

I Fondi sono vantaggiosi, perché di fatto aumentano la contribuzione del lavoratore, in una percentuale che varia a seconda del Fondo e  viene versata dal datore di lavoro. Inoltre,  sono fiscalmente deducibili.

I Fondi riservati ai lavoratori dei nostri settori sono tre: 

  • Fondo Arco, per i lavoratori del legno, mobile/arredamento, laterizi e manufatti, lapidei
  • Fondo Concreto, per chi lavora nei settori cemento, calce e gesso 
  • Fondo Prevedi, per le diverse categorie dei lavoratori edili.

Esistono inoltre Fondi dedicati ai lavoratori del settore artigiano e alle piccole medie imprese, come 

  • FONDAPI, per la previdenza complementare
  • SAN.ARTI, per la sanità integrativa
  • FSBA, Fondo di Solidarietà Bilaterale Artigianato

Istituiti a partire dal 1993, i Fondi sono gestiti pariteticamente dalle organizzazioni sindacali e da quelle imprenditoriali. Dal punto di vista finanziario, la gestione  dei fondi è affidata a gestori abilitati specializzati, scelti tramite gara, costantemente sottoposti a un’attenta analisi del rischio. Attraverso l’Assemblea, i Consigli di Amministrazione e i vari organi dei Fondi, i soci iscritti hanno funzioni di controllo e diretta rappresentanza. 

L’edilizia cambia. Nuove esigenze creano nuove professioni. Una figura oggi molto ricercata è il posatore di cappotti termici, o cappottista. Parliamo del professionista abilitato alla posa di sistemi di isolamento termico per esterni ETICS (External Thermal Insulation Composite System).

Il sistema "a cappotto" - intervento previsto dal Superbonus al 110 per cento - prevede la realizzazione di un rivestimento esterno con pannelli  isolanti. Per la figura dell’installatore di cappotti, ci sono due livelli di qualifica: installatore base e installatore caposquadra.

A oggi i corsi non sono obbligatori, non abilitano alla professione ma permettono di acquisire le competenze necessarie per l’accreditamento e il rilascio del Patentino.

Nel Lazio le Scuole Edili propongono corsi di cappottisti con lo svolgimento della prova di esame finale. La durata della formazione è di 16 ore più l’esame che dà diritto al Patentino. La certificazione, rilasciata da Accredia, va rinnovata dopo tre anni.

Il nuovo CCNL Edilizia 2022-24 contiene norme che contrastano il sotto inquadramento e premiano la qualificazione professionale.

Gli operai che, su indicazione del datore di lavoro, frequentano con esito favorevole un corso di formazione professionalizzante presso gli enti di settore col nuovo contratto accedono  a un passaggio di qualifica.

  • Gli operai comuni - con  36 mesi di anzianità certificata presso il sistema delle Casse edili, di cui almeno 12 con il medesimo datore di lavoro - acquisiscono il diritto a essere inquadrati come operai qualificati.
  • Gli operai qualificati - con un’anzianità presso il sistema delle Casse edili di almeno 48 mesi, di cui almeno 12  con lo stesso datore di lavoro -  hanno diritto a essere inquadrati come operai specializzati.
    Il passaggio di qualifica avviene entro 60 giorni dalla consegna dell’attestato di formazione.

Inoltre le imprese non potranno più assumere con l’inquadramento di  operaio comune gli operai qualificati e specializzati che abbiano 48 mesi di anzianità presso il sistema delle Casse edili e specifiche competenze professionali certificate da attestati formativi rilasciati dal sistema bilaterale edile.

L’edilizia è un settore in costante evoluzione, in cui nascono nuove specializzazioni. Una di queste è l’edilizia in quota. Detta anche  acrobatica o “su fune”, è una tecnica di ristrutturazione e costruzione dove invece di impalcature, ponteggi e piattaforme aeree si utilizzano funi di sicurezza. Gli operatori di edilizia acrobatica impiegano tecniche derivanti dall’alpinismo, dall’arrampicata e dalla speleologia per lavorazioni verticali di manutenzione o costruzione ad alte quote. E così  riescono a ridurre drasticamente costi e tempi dell’opera.

Diffusa in Europa da circa 25 anni, l’edilizia in quota è sempre più richiesta anche in Italia. Attenzione però: l’uso delle funi al posto dei ponteggi è ammesso solo per casi specifici e lavorazioni limitate nel tempo. 

Possono “lavorare in quota” solo gli operatori che hanno frequentato uno specifico corso di formazione e addestramento regolamentato dal cosiddetto “Testo Unico per la Sicurezza” (D.Lgs. 81/2008). Il corso dura 32 ore  e prevede aggiornamenti obbligatori di 4 ore ogni 5 anni. L'attestazione finale ha validità nazionale e viene rilasciata dagli Organismi Paritetici. 

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Lo sappiamo: chi lavora in edilizia è esposto non solo a infortuni, ma anche a malattie professionali specifiche. Sulla salute è importante essere informati, per proteggere noi stessi e chi lavora con noi.

I report INAIL sulle denunce di malattie professionali possono darci informazioni utili.

Le denunce presentate all’INAIL negli anni 2016-2020 dai lavoratori di questo settore sono 1700.

Una larghissima parte di denunce (75%) è dovuta a malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, soprattutto spondilosi, lesioni del menisco, disturbi del disco intervertebrale. 

Seguono disturbi dell’udito (11%), in particolare effetti del rumore sull'orecchio interno, ipoacusia da rumore, traumi acustici.

Le malattie del sistema nervoso (8%) sono nella quasi totalità dovute alla sindrome del tunnel carpale. 

Il restante 6% è dovuto a malattie del sistema respiratorio (soprattutto moconiosi da polveri contenenti silice Silicosi S.A.I) e tumori.

Nel Lazio, le denunce di malattie professionali presentate all’INAIL da questi lavoratori negli anni dal 2016 al 2020 sono stabilmente poco sotto il 10% del totale regionale delle denunce di malattia provenienti da tutti i settori di attività. Il calo delle denunce del 2020 è naturale conseguenza della riduzione del lavoro dovuta alla pandemia.

FONTE: Relazioni annuali dati Inail sulle denunce di malattia professionale protocollate dalle sedi Inail del Lazio, anni 2016 - 2020.

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Se ne parla dal 2008, è stata introdotta nel Testo Unico dell’Edilizia, ma di fatto la patente a punti per il settore delle costruzioni non è ancora stata attuata, e questo è il momento giusto per renderla operativa.

Come dovrebbe funzionare la patente a punti? Un sistema basato sulla prevenzione e sulla premialità, che incentiva le imprese che hanno una storia di regolarità e sicurezza e fa emergere quelle che non seguono le regole.  Dovrebbe dare vantaggi alle imprese virtuose per i contributi Inail e per l’accesso alle gare pubbliche. 

I dati delle Casse Edili Lazio a settembre 2021 ci dicono che in due anni la situazione è cambiata. Insomma, dopo 12 anni di crisi (2008 -2020) e la perdita di oltre 50mila posti di lavoro, l’edilizia nel Lazio è in fase di rilancio. Con una crescita così, ci sono tutte le condizioni per affrontare problemi e ingiustizie ancora tanto presenti nei cantieri: 

  • La questione sicurezza, che è ancora una vera e propria emergenza
  • Il dumping contrattuale, stimato nel Lazio al 20%
  • L’indisponibilità di professionalità specializzate che sta impoverendo il settore.

Per tutto questo, la patente a punti può essere un grande strumento.

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Puoi sapere quanto ti manca alla pensione, e anche quanto prenderai ogni mese in base alla categoria a cui appartieni, la gestione previdenziale a cui sei iscritto, i tuoi contributi e gli anni in cui sono stati versati. 

È uno dei servizi Inas, il patronato CISL, gratuiti per gli iscritti. L’operatore Filca Cisl del tuo territorio è pronto a darti una mano.

Introdotto dal contratto nazionale nel 1966, il Premio APE (Anzianità Professionale Edile) è una particolarità del settore edile. La sua funzione è garantire anche ai lavoratori dell’edilizia, soggetti a una costante mobilità, quello che in altri settori è lo “scatto di anzianità”. 

Il Premio APE (Anzianità Professionale Edile) spetta ai lavoratori che hanno lavorato almeno 2100 ore nell’arco degli ultimi 2 anni e viene versato al lavoratore ogni anno, entro il mese di maggio. Il biennio scade il 30 settembre dell’anno precedente a quello dell’erogazione (per esempio: erogazione in maggio 2023, biennio di riferimento ottobre 2020-settembre 2022). 

Il Premio viene calcolato moltiplicando gli importi riportati nelle tabelle previste dai contratti nazionali per il numero di ore di lavoro prestate nel periodo di riferimento. Oltre alle ore di lavoro, si calcolano anche le ore di malattia, infortunio o malattia professionale, le ore di congedo matrimoniale, maternità e congedo parentale.  

Le posizioni dei lavoratori che hanno operato in più province vengono unificate dalla Banca dati APE nazionale, istituita presso la CNCE (Commissione Nazionale paritetica per le Casse Edili).

La prestazione APE ha un importo crescente: più sono gli anni di iscrizione alla Cassa Edile e le ore denunciate, più aumenta il Premio.

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Il protocollo d’intesa “Per un lavoro di qualità in edilizia” di giugno 2022 ha l’obiettivo di  valorizzare la legalità e contrastare il fenomeno del caporalato nel settore edile della regione Lazio.  

È condiviso da Regione Lazio, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali, con la collaborazione degli organi ispettivi.

Contiene un piano di intervento in 10 punti, la cui governance è affidata al Gruppo di Coordinamento, composto dalla Regione Lazio e da rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali che si riuniscono con cadenza almeno bimensile, a titolo gratuito.

Il piano d’intervento in 10 punti

Incontro diretto tra domanda e offerta di lavoro 

  • Realizzazione dell’App FairLabor,  piattaforma per la creazione di liste di prenotazione, cogestita da CPI (Centro Per l’Impiego)  e dal sistema Borsa Lavoro Edile Nazionale (BLEN.IT)

Formazione ai lavoratori in tema di sicurezza sul lavoro 

  • Le imprese in appalto e in subappalto utilizzeranno le professionalità e le competenze degli Enti Bilaterali (Scuole Edili/Comitati Territoriali Paritetici)  per dare ai lavoratori una formazione completa ed esaustiva ai lavoratori delle liste di prenotazione

Informazioni e verifiche di legalità 

  • All’apertura del cantiere, le imprese che hanno lavoratori residenti al di fuori della regione Lazio, comunicheranno alle scuole edili /Comitati Territoriali Paritetici-Prevenzione Formazione Lazio) l’indirizzo e le modalità di alloggio dei dipendenti. Attraverso le Casse edile/Edilcasse verranno verificati i dati degli appalti: le notifiche preliminari, le denunce MUT, le ore denunciate.
  • Utilizzo del DURC, Documento Unico di Regolarità Contributiva e Congruità dell’incidenza della manodopera. La Cassa edile/edilcassa del Lazio di competenza territoriale verificherà i dati relativi ai singoli cantieri.
  • Introduzione del Settimanale di cantiere (ogni venerdì sera l’impresa comunica quali imprese, lavoratori e mezzi saranno presenti nello specifico cantiere la settimana successiva). Sarà avviato in via sperimentale per la durata di 24 mesi negli appalti pubblici di importo superiore a € 100 mila. Attraverso il Settimanale di cantiere, il Gruppo di Coordinamento monitora il numero dei lavoratori in distacco e concorda le attività difficilmente programmabili con anticipo.
  • Applicazione  della Contrattazione collettiva del settore edile, nel rispetto delle sfere di applicazione dei CCNL,  per ricomporre la frammentazione che caratterizza il settore edile. Le imprese devono denunciare la presenza di lavoratori in regime di distacco presso le Casse edili/Edilcassa dove vengono eseguiti i lavori.
  • Tessera di riconoscimento sempre esposta per i lavoratori che  operano in cantiere, siano essi subordinati o autonomi. Nel caso dei lavoratori subordinati, la tessera dovrà contenere i dati anagrafici, la data di assunzione e i dati dell’impresa, anche nell’ipotesi di eventuale subappalto.

Welfare e promozione del Piano

  • Promozione del welfare aziendale attraverso misure regionali relative al  trasporto e all’accoglienza abitativa.
  • Supporto alle persone provenienti dall'estero attraverso l’attivazione di mediatori culturali presso i Centri Per I’Impiego.
  • Campagna di informazione/formazione delle iniziative previste da questo Protocollo da parte dei sottoscrittori dello stesso sui rispettivi canali istituzionali e presso i luoghi di lavoro, utilizzando gli Enti Bilaterali di settore e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale.

Sanedil è il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa dedicato ai lavoratori edili e affini. Gli iscritti al Fondo godono di prestazioni aggiuntive, che integrano quelle fornite dal Servizio Sanitario Nazionale.

L'offerta del Fondo prevede il Piano Base (per gli operai che non hanno maturato il diritto all'A.P.E. e gli impiegati con meno di 2 anni di anzianità contributiva) e il Piano Plus (riservato agli operai che hanno maturato il diritto all'A.P.E.).

Da maggio 2022 Sanedil ha aumentato le garanzie ai lavoratori: 

  • Le garanzie a cui i lavoratori hanno diritto vengono estese ai familiari fiscalmente a carico
    In presenza di un nucleo familiare, i massimali delle garanzie vengono aumentati del 50%
  • Viene rafforzata la garanzia Monitor Salute con un nuovo modello e con l’introduzione del nuovo monitoraggio pneumologico
  • Oltre agli ausili già previsti (montature per occhiali, sedia a rotelle, plantari ortopedici, stampelle, bastoni, tripodi, quadripodi e deambulatori), sono ammesse al rimborso anche le spese sostenute per l’acquisto o il noleggio di busti, corsetti, tutori, calzature ortopediche, contenitori addominali.
  • Per l’implantologia, ci si può rivolgere al proprio dentista di fiducia (fuori rete)  ottenendo un massimale pari all’80% delle tariffe previste per chi si rivolge a un dentista  in rete – dal 1° maggio.

Vuoi saperne di più? Contattaci qui.

La sicurezza non è un lusso. In gioco c’è la tua vita e quella dei tuoi colleghi. Ricordati che non sei solo: puoi contare sul Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale. Conoscono diritti e doveri, sanno valutare la qualità dell’ambiente di lavoro, si occupano di prevenzione dei rischi, difendono i diritti dei lavoratori, aiutano le imprese a mettersi in regola. 

Ecco cosa chiedono FenealUIL, FilcaCISL, FilleaCGL, in otto punti. 

  1. Attuare rapidamente gli impegni presi dal Governo: immediata sospensione dell’impresa segnalata per mancanza di sicurezza; assunzione di più ispettori e tecnici della prevenzione; campagna straordinaria di formazione e informazione; Banca dati Unica degli infortuni
  2. Introduzione della patente a punti nel settore delle costruzioni (art. 27 del Testo Unico per la Sicurezza)
  3. Diffusione della cultura della sicurezza tra lavoratori e imprenditori, con un Piano Straordinario dell’Inail specifico per i cantieri
  4. Applicazione del CCNL edile a tutte le persone che lavorano in cantiere
  5. Riconoscimento della pensione anticipata per chi svolge le lavorazioni più pesanti
  6. Più investimenti in sicurezza (più accantonamenti presso Casse Edili e CPT, anagrafe di RSL, rafforzamento del ruolo dei RSLT)
  7. Obbligo di tecnologie e sensori di sicurezza per macchinari e mezzi di cantiere
  8. Inserimento nel Codice penale di aggravanti in caso di imprese condannate per infortunio mortale sul lavoro.

L’edilizia è un settore produttivo molto frammentato, in cui ci sono molte aziende piccole e una continua mobilità dei lavoratori.  Il sistema bilaterale garantisce che i lavoratori godano dei diritti offerti  dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl).  

Oggi il sistema bilaterale edile è composto dalle  Casse Edili (che garantiscono ai lavoratori il pagamento di quanto previsto dal contratto, offrono servizi assistenziali e informazione su fondi pensione di settore), dalle Scuole Edili (che presidiano la formazione professionale e l’apprendistato), dai CPT, Comitati Paritetici Territoriali per la prevenzione degli infortuni. 

Negli enti bilaterali, organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali del settore cooperano in forma paritetica per garantire diritti, legalità e trasparenza al settore edile.  Il finanziamento degli enti bilaterali è completamente a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori, senza contributi da parte dello Stato o di altri enti.  

Anche se sono nati per iniziativa spontanea delle parti sociali, gli enti bilaterali hanno  nel tempo acquisito un ruolo sempre più rilevante e istituzionale: regolazione del rapporto del lavoro e della concorrenza, emersione del lavoro nero e dell’evasione fiscale. Facilitare la formazione delle nuove professionalità edili richieste dal mercato, garantire sicurezza, lavorare per avere cantieri sempre più sostenibili sono alcuni dei compiti che il sistema bilaterale edile dovrà fronteggiare nei prossimi tempi di ripartenza.

La parola “welfare”, che in inglese vuol dire “benessere”,  indica l’insieme delle iniziative che garantiscono sicurezza e benessere ai lavoratori e ai cittadini.  

Nel welfare pubblico rientrano, per esempio, l’istruzione, l’assistenza sanitaria, la previdenza, l’assistenza sociale, le misure di sostegno al reddito. Fanno invece  parte del welfare contrattuale (o welfare negoziale) le prestazioni, i beni  e i servizi  previsti da un contratto collettivo nazionale  (CCNL) o da un Contratto Collettivo Aziendale, che mirano a migliorare la qualità della vita dei lavoratori. 

Le  misure di welfare contrattuale possono essere di diversi tipi: dalla previdenza  complementare alla sanità integrativa, dai bonus per gli asili nido e per i libri scolastici ai ticket restaurant e agli abbonamenti per palestre, centri sportivi, viaggi o eventi culturali. 

A livello aziendale, rientrano nel welfare contrattuale  anche permessi o misure di flessibilità oraria che vanno incontro alle esigenze di conciliazione dei lavoratori. Le misure di welfare negoziate a livello aziendale permettono all’azienda di beneficiare di sgravi fiscali.

Anche per il 2022, i  lavoratori edili hanno avuto accesso  all’APE sociale, una forma di anticipo pensionistico rivolto ai lavoratori di almeno 63 anni che svolgono attività  gravose.

Nel settore dell’edilizia ci sono forme di welfare specifiche, erogate dal sistema delle Casse Edili, come  le borse  per il sostegno allo studio dei lavoratori o dei loro figli. Contattaci per saperne di più.

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